UCI, la riforma del 2020 tocca anche il ciclismo su pista
Come accade sempre in occasione dei Campionati Mondiali, l’UCI si riunisce per prendere importanti decisioni in vista delle prossime annate. In particolare, la contestata riforma del ciclismo per il 2020, che ha già incontrato diverse opposizioni da parte delle associazioni dei corridori e degli organizzatori di gare, vedrà coinvolto anche il ciclismo su pista. La riforma trasformerà l’attuale Coppa del Mondo su pista nella nuova Coppa delle Nazioni, che comprenderà tre prove: una organizzata in America, una in Europa o in Africa e una in Oceania o in Asia. Questi appuntamenti si disputeranno nella prima metà dell’annata a partire dal 2021, avranno tre giorni di competizione ciascuno e provocheranno così lo spostamento dei Campionati del Mondo nella stagione autunnale (mentre ora si svolgono a marzo). Ognuna delle prove comprenderà le gare dell’inseguimento a squadre, velocità a squadre, inseguimento individuale, velocità individuale, keirin, madison, omnium e chilometro da fermo (500 m da fermo per le donne).
Contestualmente, verrà creato un nuovo circuito di gare che punta a garantire un numero di spettatori maggiore e che punta a diventare un prodotto fruibile in televisione, venendo quindi incentrato su prove brevi come velocità, scratch, keirin ed eliminazione. Questo nuovo circuito si svolgerà a partire dalla stagione 2021-2022 e si disputerà nel periodo seguente ai Campionati del Mondo, quindi da novembre in avanti. Ulteriori dettagli su questa riforma verranno forniti nelle prossime settimane.
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